"Turna Sì": esperimento riuscito

Significa “di nuovo qui” il titolo Turna Sì preso dal dialetto piemontese, a sottolineare il filo rosso tra le attività proposte dai giovani delle Associazioni YEPP Stura e YEPP Langhe grazie ad un progetto sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo nell’ambito del bando “Di Nuovo Insieme”, in collaborazione con le Cooperative Emmanuele e Caracol.

Per quattro mesi, da giugno a settembre, i ragazzi hanno proposto attività gratuite ai coetanei dei loro territori (arrampicata, pedalate in e-bike, concerti, tiro con l’arco, osservazioni astronomiche, cinema all’aperto ...) per affermare che tornare a incontrarsi era possibile, con uno spirito certamente diverso che abbiamo chiesto loro di raccontarci.

Alessia e Fulvia dell’Associazione YEPP Valle Stura mettono subito in chiaro come per loro la principale sfida è consistita “nell’adeguamento delle attività proposte per rispettare a pieno le normative anti Covid. In particolare, ciascun evento aveva la prenotazione obbligatoria ed una documentazione alla quale non eravamo abituati, ma che ci ha permesso di lavorare con più precisione e attenzione. Il gruppo si è organizzato in modo uniforme, seguendo un corso anti Covid offerto da YEPP Italia”.

Un’esperienza che ha lasciato tanti insegnamenti, ad esempio, dicono le ragazze, “le nostre competenze di segreteria e amministrazione sono notevolmente migliorate. Autocertificazioni, documenti privacy, registro firme sono diventati parte della nostra quotidianità. Abbiamo imparato a collaborare di più tra di noi: ognuno si è assunto una specifica responsabilità per arrivare ad un’attenzione generale per l’emergenza. Questo ha creato un lavoro di squadra efficiente”.

L’autunno di YEPP Valle Stura, al di là del progetto “Turna Sì”, continuerà con altre iniziative. “Il metodo di lavoro che abbiamo utilizzato - spiegano le ragazze - ci permette di prepararci all’autunno con una maggiore consapevolezza. Senza questo progetto, saremmo stati spaventati dalla situazione di emergenza, non avremmo di certo tentato di proporre attività estive di alcun genere e non avremmo avuto modo di sperimentarci e saremmo impreparati ad affrontare il futuro”.

Fabio, presidente dell’Associazione YEPP Langhe, condivide lo spaesamento iniziale per un’estate “fuori dal comune”. “Questa pandemia - spiega - ci ha colti alla sprovvista. Il nostro cronoprogramma non prevedeva videochiamate, non c’erano piani B. Per non stare fermi, abbiamo cercato di attivare alcune iniziative.

Abbiamo riflettuto su cosa sarebbe successo dopo, se saremmo stati uguali a prima, come potevamo fare in modo che il dopo, la ripresa, la normalità, fossero più facili per tutti, specie per i giovani ... come riattivare le relazioni con un contatto visivo. Abbiamo voluto sfidare un po’ la nostra creatività, fare in modo che si creassero attività che tenessero conto di un criterio aggiuntivo: dovevano avvenire in maniera sicura, con la consapevolezza che continua ad esserci un pericolo, ma che, se conosciuto e tenuto sotto controllo, le attività potevano procedere”.

Una riprogettazione che, per i giovani di YEPP Langhe, è passata attraverso un nuovo modo di approcciarsi all’organizzazione. “Per la prima volta - continua Fabio - abbiamo dovuto pensare alle azioni non più come ordinate in linearità, sapevamo che dovevamo avere sempre un jolly in tasca. Dovevamo pensare al fatto che le attività potevano anche svolgersi diversamente da come le avevamo pensate. Con il progetto “Turna Sì” siamo sempre andati avanti cercando di non farci prendere alla sprovvista, adeguando le attività, riformulandole nel caso in cui non si potessero fare dal vivo. 

Gli insegnamenti sono stati tanti, anche i lati positivi. Di solito i progetti prendono una grossa fetta dell’anno, invece riprogettare per il post lockdown non ci richiedeva lo sforzo di un anno perché tutto poteva accadere, abbiamo dovuto quindi pensare in modo più “stagionale”, con un programma ridotto. Questo ci ha aiutato a sentire cosa facevamo come una “missione”. Abbiamo cercato di concentrare le attività, di offrire ai giovani esperienze che andassero al di là dei soliti corsi, opportunità per riflettere sul fatto che quanto si faceva fino a qualche mese prima non era l’unico sport o passatempo che potevano fare. Abbiamo provato quindi ad avvicinarli ad esperienze come il cucito, sbandierare, tirare con l’arco... attività prettamente all’aperto, per rispondere al loro bisogno di muoversi e sperimentare, dare anche dei momenti di sfogo e scoperta, provare cose nuove.

Un obiettivo che ci siamo dati e pensiamo ci farà crescere sarà la fiducia. Abbiamo sperimentato quest’estate la voglia di riavvicinarsi, oltre la diffidenza. Avere fiducia nel prossimo non è solo frutto di una buona sanità, ma di quanto le altre persone possono fare insieme a te, come ci si può aiutare insieme. La fiducia è una colla speciale che molto spesso ci dimentichiamo di utilizzare. Cercheremo di utilizzarla anche nei prossimi mesi quando torneremo a progettare per il nostro futuro.”