Programma Convegno 15 anni di YEPP in Italia - 21 ottobre 2019

Programma Convegno 15 anni di YEPP in Italia - 21 ottobre 2019

 

9.30 - 10.00,   Accoglienza con caffè
10.00 - 10.20, Apertura e presentazione della giornata
                       Saluto di Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo
10.20 - 10.45, “Come e perché è nato YEPP in Europa”
                        Angelika Krueger, Direttrice dell’ICE (Institut for Community Education) di Berlino e fondatrice di YEPP
10.45 - 11.45, Presentazione dello Studio “15 anni di YEPP in Italia”
                       Angela Lostia, Presidente associazione YEPP Italia
11.45 - 12.45, “Giovani, autonomia, partecipazione alla comunità: dove siamo? Verso dove possiamo andare?” – commenti e stimoli a partire dalle interviste a rappresentanti di organizzazioni che in luoghi diversi d’Italia si occupano di partecipazione attiva dei giovani
Vincenza Pellegrino (Università di Parma) e Andrea Marchesi (Università Milano Bicocca)

13.00 - 14.00, Pausa pranzo

14.00 - 14.30, Visita alla mostra “YEPP in Italia e in Europa"
                       I giovani illustreranno le attività da loro promosse nei siti locali. Sarà presente Jochen Schell (Direttore di YEPP Europe)
14.30 - 16.15, Gruppi di lavoro tematici
A partire dal racconto di un’esperienza, il confronto su quattro temi: Continuità / Discontinuità, Valori, Metodo nel lavoro con i giovani, Ruolo degli adulti
16.30 - 17.00, “Per guardare oltre… con le parole dell’arte”
Conclusione dei lavori attraverso lo sguardo poetico dell’attrice Lucilla Giagnoni

 

Gruppi tematici

Il convegno sarà l’occasione per confrontarsi su alcuni tra i temi più interessanti emersi dalle interviste effettuate da YEPP Italia alle organizzazioni che si occupano di partecipazione giovanile in Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto; alle interviste è dedicato uno dei capitoli dello Studio, che sarà commentato dai due relatori, Pellegrino e Marchesi, incaricati di "rilanciare" gli aspetti più stimolanti.

1. Continuità? Discontinuità?

  1. L'impegno di lungo periodo in un progetto e nelle sue singole attività, la durata nel tempo di un gruppo e della partecipazione dei singoli giovani (almeno due/tre anni) è sempre e necessariamente un obiettivo da perseguire?
  2. C’è chi ritiene la discontinuità e il ricambio generazionale un problema, chi invece li vede come fisiologici o anche segnale positivo di cambiamento e riadeguamento. Fenomeno naturale oppure sfida da affrontare nei progetti? Come va affrontata?
  3. In un percorso di lungo periodo, che tipologia di giovani rimangono come organizzatori e responsabili, in una prospettiva di continuità?

2. Valori

  1. In che modo i valori devono intersecare il lavoro quotidiano con i gruppi di giovani?
  2. Quali valori: quelli più immediati, che toccano i comportamenti individuali e nel gruppo, come la lealtà, la cortesia, oppure anche valori che toccano una sfera più ampia, civile e politica, come l'antifascismo, l'antirazzismo, la lotta contro l'indifferenza?
  3. Come proporli al gruppo: sono oggetto di riflessione esplicita, di discussione innescata dall’operatore adulto, sono parte precisa del percorso formativo che viene proposto? Oppure invece vengono lasciati sullo sfondo, impliciti nel pensiero e nell’agire dell’operatore, e quindi l'obiettivo è strutturare un percorso che consenta ai ragazzi, in particolare ai più grandi, di individuare i propri valori per agire di conseguenza?

3. Metodo

  1. Quali strumenti del lavoro educativo possono essere concordemente individuati come ingredienti fondamentali e non rinunciabili per favorire il coinvolgimento, l’impegno, la partecipazione attiva dei giovani?
  2. È importante che il metodo proposto ai gruppi di giovani includa formazione, progettazione, sperimentazione, valutazione?
  3. Quale ruolo ha la dimensione del gruppo nel percorso di attivazione che viene proposto (spazio che contiene, mediatore dell'esperienza, luogo di apprendimento dagli adulti e dai pari…)?
  4. Quanto è importante / efficace il gruppo come strumento di lavoro socio – educativo e quanto è importante una proposta rivolta invece ai percorsi individuali, in una prospettiva di costruzione di cittadinanza?

4. Ruolo dell'adulto

  1. Qual è il ruolo dell’operatore adulto che conduce un progetto? Come deve porsi nei confronti dei giovani: è chi sta accanto, accompagna, media con la realtà? Oppure dietro, a sostegno e tutela? O forse davanti, in funzione trainante?
  2. Quale profilo personale e professionale deve avere la figura educativa che lavora con i giovani?
  3. Gli adulti che hanno o possono avere un ruolo nel favorire o frenare i percorsi di partecipazione attiva dei giovani sono anche altri - i genitori, gli insegnanti, i cittadini in generale della comunità locale; che tipo di collaborazione /coinvolgimento si può creare per far nascere condivisione del percorso educativo, ma anche per rispondere agli stereotipi e ai pregiudizi che spesso gli adulti hanno nei confronti dei giovani?