Giovani con idee per la montagna

Giovani con idee per la montagna

Il tema dello spopolamento delle vallate montane è molto ricorrente nella progettazione di alcuni siti YEPP, in particolare nei siti di montagna, come quelli del cuneese in Valle Stura, Valle Tanaro, Valle Grana, o nei piccoli comuni dell’entroterra come Bivongi in Calabria.
I giovani di questi territori si interrogano su cosa poter fare per invertire la tendenza e limitare la fuga dei coetanei verso i centri più grandi. L’associazione giovanile YEPP Valle Stura, nata nel 2018 e formata dai giovani che hanno partecipato al percorso YEPP, è impegnata su questo tema.
Il territorio è quello di un’Unione Montana punteggiata da decine di piccoli e piccolissimi paesini e frazioni che durante l’anno vivono soprattutto grazie al turismo e alle attività sportive. 
Rispetto all’azione di YEPP in questa zona abbiamo raccolto la testimonianza e le riflessioni dei giovani del consiglio direttivo dell’associazione: Kevin Rosso - 21enne di Borgo San Dalmazzo che ricopre la carica di presidente, Lorenzo Merici - 21enne programmatore informatico che vive a Gaiola, Alessia Bagnis - educatrice professionale di 24 anni e Fulvia Ercole - studentessa universitaria di 23 anni, entrambe di Roccasparvera. 
La loro Associazione gestisce due centri di aggregazione: uno a Demonte, dal nome “Ultim pian” (ultimo piano), l’altro a Gaiola presso il centro “La Gramigna”.
“Il Piano Operativo del nostro Sito è in fase finale di progettazione - spiega Kevin - quest’anno ci vogliamo concentrare su aggregazione, formazione, ambiente, trasporti”. 
Perché vi interessa il tema dei trasporti?
Spiega Alessia: “Abbiamo chiesto ai giovani della Valle quali sono i “temi caldi”. Negli spostamenti spesso sono vincolati alla presenza di autobus che sono pochi. Per chi non ha la patente è difficile spostarsi”. 
“I più piccoli - precisa Kevin - non trovano molte cose da fare in Valle perciò hanno bisogno di andare in altri posti come Cuneo (il capoluogo - ndr), mentre i più grandi avendo già l’auto hanno meno problemi e per loro ci sono cose da fare anche qui. Il target su cui ci basiamo (15-18 anni) ha difficoltà a spostarsi anche solo tra i paesi e i genitori non sono sempre disponibili”.
Continua Alessia: “La tendenza dei ragazzi, a partire dalle superiori, è sempre quella di andare verso Cuneo che diventa il “centro del mondo”, ma più sei distante, più ci vuole tempo. Se abiti a Vinadio, ad esempio, ci metti un’ora ad arrivare. Io sono cresciuta in una frazione distante da Demonte e per ogni cosa bisognava muoversi in auto, non ci sono alternative per spostamenti di pochi chilometri”. 
Cosa può fare YEPP rispetto a questa tematica?
Fulvia risponde che “su questo YEPP forse non può fare molto, ma abbiamo pensato comunque a delle opzioni da proporre, ad esempio attivare un servizio di trasporto di YEPP”.  È in fase di ideazione. L’Unione Montana metterà a disposizione, gratuitamente, un mezzo da 7 posti che potrà essere guidato da giovani volontari. Inizieranno a sperimentare il servizio con i giovani del Gruppo di Supporto e poi lo allargheranno ai giovani del territorio. “L’intervento di YEPP - precisa Kevin - può essere quello di andare verso un’integrazione alle mancanze, cosa più fattibile”.
Se i collegamenti tra Valle e città e tra gli stessi paesini fossero più frequenti e comodi, secondo Fulvia aumenterebbe l’arrivo di nuovi giovani perché “già solo Demonte e Gaiola sono distanti tra loro 15km, cambiando le cose si potrebbe avere più partecipazione dei giovani, anche a YEPP”.
Secondo voi che cosa non trovano i giovani in Valle Stura?
“Centri di aggregazione, discoteche, locali, posti dove ritrovarsi. Per questo un adolescente sente il bisogno di “scendere” a Borgo e Cuneo" - dice Fulvia. Concorda Lorenzo che aggiunge: “per chi, come me, ha la passione per lo sport e la montagna non manca nulla, se invece guardiamo alla media dei giovani di qui, ci sono pochi luoghi di aggregazione serali. I giovani non escono in Valle e si fanno portare anche lontano. Oltre all’educazione scolastica, a livello di formazione c’è anche poco, a parte qualche corso legato a sport del territorio”.
Secondo Alessia si tratta anche di una questione di identità: “Noi grandi ci troviamo nei locali in Valle, i piccoli hanno più bisogno di spostarsi verso Cuneo perché hanno iniziato a incontrare gente alle superiori, vogliono iniziare a sentirsi grandi e Cuneo “fa città”, come Torino quando c’è il passaggio all’università. Noi come direttivo, ad esempio, ci riuniamo in locali della Valle oppure a casa di qualcuno. Cuneo e Borgo attraggono i più piccoli perché “fa più figo”. 
Anche Kevin concorda sul fatto che l’età giochi un ruolo importante rispetto al modo in cui si vive la Valle: “i più piccoli non si rendono conto del valore delle possibilità in Valle perché non hanno altri confronti. Quando invece hai già visto altre realtà e poi torni riesci a vedere che non mancano così tante cose. A quel punto rimanere nei posti che già conosci è più semplice”. 
YEPP su cosa può agire?
Alessia: “Stiamo cercando di costruire punti di ritrovo e riferimento come “La Gramigna” a Gaiola, un luogo di divertimento e aggregazione come “Ultim pian” a Demonte. Vogliamo dare un’alternativa al bar dove si trovano anche i giovanissimi”.
Lorenzo: “Vorremmo sviluppare delle proposte di qualità, coinvolgendo i ragazzi più grandi, dai 18 in su, anche per lasciare qualcosa sul territorio. Vorremmo lanciare degli eventi, non sporadici, lasciare una cerchia di giovani che avendo vissuto YEPP e organizzato cose, abbiano una visione più ad ampio raggio del territorio”. 
Sul tipo di svago che i giovani della Valle ricercano, un po’ timidamente, i ragazzi dell’Associazione ammettono che spesso è l’alcol ad attirare molti, anche per chi (minorenne) nemmeno potrebbe bere. 
YEPP può offrire un modo diverso di divertirsi?
Fulvia ammette che “proporre serate diverse è difficile perché il numero dei ragazzi si riduce se non offri il bere incluso”, ma come sottolinea Kevin, l’Associazione YEPP Valle Stura un piccolo successo su questo fronte lo ha già ottenuto. “Quest’anno abbiamo fatto una cena di Natale - spiega - con un discreto successo, nonostante fosse una festa completamente priva di alcol. Siamo riusciti a dare un’alternativa”.
A soddisfarli è stato soprattutto l’aver aggregato giovani che solitamente non ruotano attorno a YEPP: “È una cosa faticosa - dice Alessia -, che richiede tempo. Io stessa ero stupita dal fatto che giovani di 17 anni chiedessero delle alternative all’alcol. Forse col tempo otterremo dei cambiamenti”. 
Altri temi ai quali cercate di rispondere come YEPP?
Kevin. “Alcuni giovani ci hanno detto che non si sentivano abbastanza informati su temi come l’educazione sessuale, ci hanno chiesto di fare incontri specifici, chiari, senza giudizi, proprio per giovani dell’età che cerchiamo di aggregare”. Per questo l’Associazione vuole attivare un corso a Gaiola con l’intervento di esperti “anche se trovare qualcuno che venga la domenica pomeriggio non sarà facile.  
Altre proposte che abbiamo raccolto sono quelle di organizzare serate culturali in stile “ted talk” con esperti che parlino di attualità perché “a scuola manca molto”. Per la scelta dei temi YEPP Valle Stura pensa di affidarsi ad un sondaggio online.
Sulla questione dello spopolamento delle valli montane, invece, i giovani dell’Associazione hanno pareri differenti.
Per Kevin i disagi di vivere in queste zone ci sono, ma allo stesso tempo dice: “non la vedo così grigia perché comunque ci sono tanti ragazzi tra i 20 e i 30 anni che stanno tentando di ritornare in Valle, anche aprendo attività o per viverci. Il problema sui più giovani c’è, ma poi ritornano”. 
Pur non concordando sul “ritorno in Valle”, anche Fulvia sottolinea: “non mi sembra di vivere uno spopolamento totale, ma il disagio esiste, a partire dai traporti e dai locali pubblici, la tendenza a spostarsi in città è reale. Se vuoi frequentare pub o simili devi spostarti per forza”.
Alessia, invece, evidenzia che i giovani tendono ad andare via; tornare è una scelta dell’età adulta, individuale e non facile: “la fascia d’età a cui si rivolge YEPP ha poca consapevolezza delle opportunità che la Valle può offrire. È qualcosa che viene dopo. Chi torna a vivere qui sono adulti che hanno fatto scelte di vita e lavorative molto definitive, decisioni che un ragazzo di 16 o 17 anni non può prendere. La maggior parte dei miei coetanei è andata a studiare a Torino, Milano o in altri Stati. La gente che torna ha preso decisioni anche lavorative importanti, legate soprattutto alla montagna (es. turismo, allevamento, locali...). Un ragazzo poco più grande di me aveva preso in gestione un locale in alta Valle Stura, ma ha dovuto chiudere perché le difficoltà ci sono e sono tante. Secondo me i più giovani sono più propensi a spostarsi, provare nuove cose, per poi decidere se tornare o meno”. 
Quali effetti produce YEPP in una zona come questa?
Alessia: “Sappiamo di poter dare delle alternative, delle nuove opportunità, ma sappiamo anche che abbiamo a che fare con i problemi di cui abbiamo parlato, non ci aspettiamo di cambiare il mondo, ma già ascoltare i giovani e assecondare le loro aspettative secondo me è un gran risultato”. 
Kevin: “A volte viene da scoraggiarsi quando ti impegni per organizzare qualcosa e poi partecipano in pochi. Ma qualche giovane di YEPP mi fa pensare bene al futuro. Andare contro le abitudini e il campanilismo non è facile. Fare YEPP vuol dire anche adattarsi un po’ all’ambiente in cui ci si inserisce, far adattare le persone al metodo YEPP, senza perderne principi e ideali, ma tenendo conto del territorio”.
Lorenzo: “Chi secondo me ha saputo cogliere i lati positivi di YEPP, ha saputo trarne molti vantaggi. Mi viene in mente un ragazzo di cui ero molto amico che grazie a YEPP ha fatto un corso di video, si è appassionato poi ha scelto di studiare quello all’università e adesso lavora in quel campo. Come impatto forse YEPP parte prima di tutto da quello individuale”.